Le sfide della digitalizzazione nel settore degli appalti pubblici: strategie e opportunità

Le sfide della digitalizzazione nel settore degli appalti pubblici: strategie e opportunità

By admin

A partire dal primo gennaio 2024, è entrata in vigore la nuova normativa del Codice dei Contratti pubblici, approvata mediante decreto legislativo n. 36 del 31 marzo 2023. Marco Gasparri, fondatore di Magas Consulting, ha sottolineato come il nuovo codice introduca la digitalizzazione completa di tutte le fasi degli appalti e dei contratti pubblici. La trasformazione digitale della pubblica amministrazione rappresenta una delle sfide più significative per i prossimi anni e può giocare un ruolo fondamentale nel rilancio del Paese.

Anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza pone tra i suoi obiettivi la definizione di modalità per digitalizzare le procedure relative agli appalti pubblici e alle concessioni, oltre a stabilire standard di interoperabilità e interconnessione (M1C1-70). La sezione del Nuovo Codice dei Contratti pubblici dedicata alla digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti pubblici (articoli 19-36) riguarda tutti i contratti di appalto o concessione, indipendentemente dall’importo, sia nei settori ordinari che in quelli speciali.

La rivoluzione digitale nelle Pubbliche Amministrazioni: impatti e innovazioni

Con l’avvento della digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti pubblici, le procedure di programmazione, progettazione, pubblicazione, affidamento ed esecuzione sono ora gestite tramite piattaforme di approvvigionamento digitale certificate da AGID. Queste piattaforme sono raccolte e consultabili nel Registro Piattaforme Certificate (RPC) sul portale dei dati aperti dell’Anac.

Le stazioni appaltanti devono obbligatoriamente utilizzare tali piattaforme per la redazione o acquisizione degli atti relativi alle varie procedure di gara. Questo include la trasmissione dei dati e dei documenti alla Banca Dati Anac, l’accesso alla documentazione di gara, la presentazione del Documento di gara unico europeo, la presentazione delle offerte, l’apertura, gestione e conservazione del fascicolo di gara, nonché il controllo tecnico, contabile e amministrativo dei contratti in fase di esecuzione e la gestione delle garanzie.

Il fulcro di questo nuovo sistema di appalti digitali è rappresentato dalla Banca Dati Anac, che funge da intermediario tra le piattaforme certificate utilizzate dalle stazioni appaltanti e le banche dati statali contenenti informazioni cruciali per gestire le fasi del ciclo di vita dei contratti pubblici. Le Pubbliche Amministrazioni hanno la possibilità di utilizzare le piattaforme certificate messe a disposizione da altre stazioni appaltanti, enti concedenti, centrali di committenza, soggetti aggregatori, regioni o province autonome.

Inoltre, è stato implementato il Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico da parte dell’Anac, un importante strumento per accedere alle informazioni sugli operatori economici. Questo fascicolo consente la verifica dei requisiti necessari per partecipare agli appalti pubblici e assicura l’assenza di cause di esclusione come il casellario giudiziale, i certificati antimafia e la regolarità fiscale e contributiva.

Il sistema permette l’aggiornamento automatico dei dati e dei documenti nel fascicolo grazie alle funzionalità messe a disposizione dagli enti certificatori come il Ministero della Giustizia, il Ministero dell’Interno, l’INPS, l’INAIL e l’Agenzia delle Entrate. Grazie all’interoperabilità tra sistemi, le stazioni appaltanti possono consultare e riutilizzare i dati in tutte le procedure di affidamento a cui partecipa uno stesso operatore economico.

Trasparenza e accesso alle opportunità di appalto

La diffusione online delle informazioni, insieme alla pubblicazione tempestiva dei dati, favorisce la trasparenza e facilita l’accesso alle opportunità di appalto per gli operatori economici. In particolare, ci sono diversi punti chiave:

  • Il Registro delle Piattaforme certificate fornisce un elenco aggiornato dei soggetti abilitati a partecipare agli appalti pubblici digitali.
  • La documentazione relativa alle gare è costantemente disponibile tramite le piattaforme digitali e i siti istituzionali delle stazioni appaltanti. Questa documentazione rimane facilmente accessibile grazie al collegamento con la Banca dati nazionale dei contratti pubblici.
  • La Banca Dati Anac si occupa quotidianamente delle richieste di pubblicazione trasmesse tramite le piattaforme digitali dalle stazioni appaltanti. Una volta pubblicati, gli atti producono effetti giuridici a partire dalla data di pubblicazione nella Banca dati nazionale dei contratti pubblici Anac.
  • Queste misure non solo aumentano la trasparenza delle procedure di appalto, ma rendono anche più semplice per gli operatori economici individuare e partecipare a potenziali opportunità di lavoro con la pubblica amministrazione.

Benefici e implicazioni della digitalizzazione dei contratti pubblici

La digitalizzazione dei contratti pubblici porta con sé una serie di vantaggi e impatti significativi:

  1. Semplificazione e efficienza. Le fasi del ciclo di vita degli appalti diventano più semplici e i tempi di esecuzione si riducono, migliorando l’efficienza operativa delle Stazioni Appaltanti.
  2. Trasparenza e accessibilità. Grazie alla disponibilità online delle informazioni e alla pubblicazione tempestiva dei dati, vi è maggiore trasparenza e facilità di accesso alle opportunità di appalto per gli operatori economici.
  3. Scambio armonizzato di dati. La digitalizzazione permette lo scambio armonizzato di dati tra diverse piattaforme, migliorando la coerenza e la coesione del sistema nel suo complesso.

Le sfide della digitalizzazione

Tuttavia, affinché la digitalizzazione delle procedure previste dal Codice degli appalti possa avere successo, sono necessari alcuni interventi cruciali:

  1. Aggiornamento delle infrastrutture e adozione di nuove tecnologie. Le infrastrutture esistenti devono essere aggiornate e nuove tecnologie necessitano di essere adottate per supportare efficacemente il processo di digitalizzazione.
  2. Formazione del personale. È essenziale intraprendere azioni formative per lo sviluppo delle competenze del personale della Pubblica Amministrazione coinvolto, garantendo una transizione senza intoppi verso il nuovo sistema.
  3. Sicurezza dei dati e protezione delle informazioni. È fondamentale definire e implementare misure di sicurezza efficaci per garantire la corretta gestione e protezione dei dati personali e delle informazioni sensibili durante il processo di digitalizzazione.

Le opportunità

L’armonizzazione delle piattaforme e l’adesione agli standard europei rappresentano un’opportunità chiave per favorire una maggiore internazionalizzazione degli appalti pubblici. Questo può portare a una collaborazione più ampia e sinergica tra diverse realtà, consentendo una partecipazione più diffusa e competitiva sul mercato europeo. Inoltre, è importante valutare il ruolo dell’Intelligenza Artificiale (IA) nella gestione digitalizzata degli appalti pubblici.

Sebbene l’IA possa automatizzare molti processi decisionali, è fondamentale riconoscere il valore del contributo umano nel controllo, nella validazione o nel rifiuto delle decisioni automatizzate. Gli aspetti etici e la supervisione umana sono cruciali per garantire l’integrità e l’equità nel processo decisionale automatizzato, mantenendo sempre al centro la responsabilità e la capacità umana di intervenire quando necessario.

Una breve considerazione finale

Marco Gasparri di Magas srl, a conclusione di questo pezzo, ha sottolineato come la digitalizzazione dei contratti pubblici non solo porti vantaggi tangibili come semplificazione, trasparenza ed efficienza, ma richieda anche sforzi concreti per garantire il successo e la sicurezza di questa trasformazione nell’ambito della pubblica amministrazione, aprendo a sfide ed opportunità stimolanti e coraggiose.