Su ADNKronos l’intervista a Marco Gasparri

Su ADNKronos l’intervista a Marco Gasparri

By admin

Il 1° luglio 2023 è entrato in vigore il nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. n. 36/2023), che ha rivoluzionato il sistema di affidamento degli appalti in Italia. L’obiettivo primario di questa riforma è quello di rendere più efficienti le procedure, semplificare le normative e migliorare la trasparenza, promuovendo nel contempo una maggiore concorrenza e la realizzazione di opere di qualità.

Marco Gasparri illustra le novità del Codice dei Contratti Pubblici

Secondo Marco Gasparri, fondatore di Magas (azienda specializzata nei servizi per gare pubbliche e private), ci sono tre punti chiave del nuovo Codice che emergono con particolare rilevanza. Con il suo supporto, li analizzeremo all’interno di questo pezzo.

Novità sulla digitalizzazione

Il nuovo Codice degli Appalti del 2023 ha messo in primo piano la digitalizzazione come elemento fondamentale per modernizzare il settore degli appalti pubblici. La strategia di digitalizzazione coinvolge l’intero ciclo di vita degli appalti, partendo dalla fase di pubblicazione dei bandi fino alla gestione dei contratti, e mira a risolvere varie sfide operative e strategiche. Questa nuova direzione verso la digitalizzazione è orientata a rendere le procedure più efficienti, semplificare le interazioni tra gli attori coinvolti e garantire una maggiore trasparenza nel processo di appalto.

In proposito, Marco Gasparri ha affermato che “la digitalizzazione dei bandi di gara significa che tutte le informazioni relative a nuove opportunità di appalto sono pubblicate su piattaforme online accessibili. Questo apporta benefici alla trasparenza, favorisce la diffusione delle informazioni, “permettendo a un maggior numero di potenziali fornitori, comprese le PMI, di partecipare alle gare”.

Nonostante i numerosi vantaggi, l’adozione completa della digitalizzazione nei processi di gara introduce anche nuove sfide da affrontare. Tra queste, una delle principali è garantire la sicurezza informatica e la protezione dei dati, considerando la sensibilità delle informazioni gestite nel contesto degli appalti pubblici.

Inoltre, la transizione verso la digitalizzazione richiede che tutte le parti coinvolte nel processo di gara, inclusi i piccoli e medi imprenditori (PMI), siano dotati delle competenze e delle risorse necessarie per utilizzare efficacemente le piattaforme digitali. Questo implica investimenti significativi in tecnologia e formazione per garantire un’adozione efficace della digitalizzazione e una partecipazione equa e inclusiva di tutti gli attori nel mercato degli appalti pubblici.

Il leader di Magas srl ha confermato che, “per un’applicazione efficace del Codice 2023 in termini di digitalizzazione, le amministrazioni pubbliche devono quindi non solo implementare le piattaforme digitali, ma anche assicurare che vi sia un supporto adeguato per gli utenti, una robusta infrastruttura IT e politiche chiare per la gestione dei rischi legati alla sicurezza informatica“.

L’evoluzione verso una gestione completamente digitalizzata degli appalti pubblici rappresenta una trasformazione di vasta portata che richiede un impegno condiviso da parte di tutti gli attori coinvolti. Questo processo di transizione richiederà tempo e risorse adeguati per garantire il successo e la piena adozione delle nuove tecnologie.

È fondamentale coinvolgere attivamente tutte le parti interessate, fornendo le necessarie competenze e risorse per utilizzare efficacemente le piattaforme digitali. Inoltre, la sicurezza informatica e la protezione dei dati rimangono priorità cruciali durante questa transizione, richiedendo investimenti adeguati per garantire la sicurezza e l’integrità delle informazioni sensibili gestite nel contesto degli appalti pubblici.

Le novità per la procedura del subappalto

La riforma del subappalto nel nuovo Codice degli Appalti del 2023 rappresenta un notevole aggiustamento volto a equilibrare la flessibilità operativa delle imprese aggiudicatarie con la necessità di garantire un maggiore controllo e qualità nell’esecuzione degli appalti pubblici.

Secondo le disposizioni del Codice aggiornato, il subappalto può essere esteso fino al 40% dell’importo totale del contratto. Questa flessibilità consente alle imprese aggiudicatarie di assegnare una parte sostanziale del lavoro a terze parti, facilitando così la gestione delle risorse e la distribuzione delle competenze necessarie per portare a termine con successo il progetto.

Inoltre, è prevista la possibilità di estendere ulteriormente il subappalto fino al 10% dell’importo totale per lavori specialistici. Questa disposizione riconosce la complessità operativa di molti grandi progetti, in cui sono richieste competenze altamente specializzate per affrontare aspetti tecnici particolari che potrebbero non essere facilmente gestibili dall’impresa principale. L’approccio mira a ottimizzare l’esecuzione dell’appalto pubblico garantendo al contempo alti standard di qualità e professionalità.

Questo spazio addizionale per il subappalto – ha proseguito Marco Gasparrimira a garantire che le specifiche competenze possano essere acquisite nel modo più efficace e efficiente“. Infatti, la limitazione della percentuale dello stesso, “il Codice cerca di assicurare che l’impresa principale mantenga un controllo diretto e una responsabilità significativa sull’esecuzione del contratto, promuovendo la qualità e la responsabilità nell’esecuzione dei lavori”.

Pertanto, la recente riforma del subappalto nel Codice degli Appalti del 2023 mira a prevenire una eccessiva frammentazione dei contratti, che potrebbe comportare una diluizione delle responsabilità e una possibile riduzione della qualità dell’esecuzione complessiva del progetto. L’innovativa possibilità di aumentare la quota di subappalto per lavori specialistici riflette l’importanza di poter contare su competenze tecniche altamente specializzate.

Spesso, queste non disponibili all’interno dell’impresa principale, ma essenziali per garantire il successo e la qualità dell’intero progetto. Questo approccio intende ottimizzare l’allocazione delle risorse e delle competenze, consentendo alle imprese aggiudicatarie di sfruttare al meglio le capacità del mercato e di assicurare standard elevati nell’esecuzione degli appalti pubblici.

Le stazioni appaltanti godono di maggiore potere decisionale

Le recenti modifiche al sistema degli appalti pubblici conferiscono maggiori poteri alle stazioni appaltanti nella gestione delle procedure di gara. Queste innovazioni sono state introdotte con l’obiettivo di rendere più efficienti e trasparenti i processi di gara e di affidamento dei contratti pubblici.

Le nuove disposizioni mirano a ottimizzare la gestione delle procedure di appalto, garantendo maggiore flessibilità e controllo alle stazioni appaltanti durante tutto il ciclo di vita delle gare pubbliche. Questo nuovo approccio dovrebbe contribuire a semplificare le pratiche amministrative e a promuovere una migliore governance nel settore degli appalti pubblici.

Marco Gasparri ha sottolineato l’importanza di questa scelta. Infatti, godendo di un maggior potere decisionale, le stazioni appaltanti potranno selezionare “procedure di gara più adatte a seconda della natura e delle specificità del contratto da affidare”. Le stesse possono “definire criteri di valutazione più dettagliati e specifici che possano meglio rispecchiare le esigenze del contratto in oggetto” e “adottare procedure che riducono i tempi morti e le attese burocratiche, semplificando e velocizzando così l’intero processo di appalto“.

Il successo nel rendere più efficienti i processi di appalto dipenderà fondamentalmente dalla capacità delle stazioni appaltanti di gestire con responsabilità e trasparenza i nuovi poteri conferiti loro. È essenziale che queste entità assicurino che ogni fase delle procedure di gara sia condotta nel rispetto dei principi di imparzialità, concorrenza e trasparenza che sono alla base del settore degli appalti pubblici. L’applicazione rigorosa di tali principi è cruciale per garantire un processo di selezione equo ed efficiente, contribuendo così a una migliore gestione delle risorse pubbliche a beneficio della collettività.

I punti critici del Nuovo Codice degli Appalti Pubblici

Il Nuovo Codice degli Appalti rappresenta un importante sforzo per migliorare la regolamentazione degli appalti pubblici in Italia, mirando a garantire maggiore trasparenza, equità ed efficienza. Tuttavia, come spesso accade con le nuove normative, emergono criticità e questioni irrisolte che coinvolgono vari attori, come imprese, professionisti del settore e amministrazioni pubbliche.

La complessità della legislazione e l’eccessiva standardizzazione della procedura di appalto

Nonostante i benefici derivanti dalle novità introdotte, l’attuazione del Nuovo Codice degli Appalti si trova ad affrontare alcune sfide, soprattutto legate alla complessità della normativa che tenta di regolare un’ampia gamma di procedure. Queste difficoltà si riscontrano nella pratica quotidiana dei funzionari pubblici, che devono applicare il Codice in contesti operativi specifici e affrontare interpretazioni giurisprudenziali non sempre uniformi.

Le piccole e medie imprese, fondamentali attori delle procedure di appalto, sono anch’esse influenzate da questa complessità normativa. Devono partecipare efficacemente alle gare d’appalto non solo per i propri interessi, ma anche per il bene della Pubblica Amministrazione. La vasta gamma di beni, servizi e lavori regolati dal Codice, che spaziano da beni di consumo a servizi altamente specializzati e grandi opere infrastrutturali, richiede approcci diversificati nella definizione delle specifiche tecniche e nella valutazione delle offerte.

La standardizzazione dei processi di appalto, sebbene importante per garantire legalità e trasparenza, talvolta non tiene pienamente conto delle peculiarità di ciascuna categoria di acquisto. Questa situazione complessa può influenzare ogni fase del processo, dalla selezione della procedura di appalto fino alla gestione dei contratti, rendendo i procedimenti suscettibili di diverse interpretazioni e complicando l’operatività delle amministrazioni pubbliche.

La scelta della più adeguata procedura di gara

Il Codice degli Appalti introduce diverse procedure di gara, ciascuna con requisiti specifici progettati per adattarsi a varie tipologie e dimensioni di contratti. Tuttavia, selezionare la procedura più adatta per un determinato acquisto può essere un compito complesso. Marco Gasparri ha sottolineato che la valutazione non si limita al valore economico dell’appalto.

Essa tiene conto anche della complessità, dei rischi, della necessità di innovazione e sostenibilità, nonché delle dinamiche di mercato specifiche. Questa valutazione richiede competenze tecniche e giuridiche avanzate e una profonda comprensione del settore di riferimento. Il Codice cerca di bilanciare la necessità di standardizzazione per garantire legalità e trasparenza con la flessibilità necessaria per adattarsi alle specificità degli acquisti.

Tuttavia, le interpretazioni giuridiche e le decisioni dei tribunali amministrativi spesso influenzano questo bilanciamento in casi specifici, contribuendo a formare una giurisprudenza che fornisce orientamenti ma può complicare ulteriormente il quadro normativo. Le amministrazioni pubbliche devono navigare in questo contesto complesso, cercando di conformarsi alle regole del Codice e alle interpretazioni fornite dalle autorità.

Questo equilibrio diventa particolarmente complesso quando si gestiscono appalti con merceologie diverse, ognuna con le proprie peculiarità che richiedono attenzione alle questioni interpretative e alle incertezze giuridiche emerse in contesti simili. Dunque, le amministrazioni pubbliche affrontano difficoltà nell’applicazione del Codice, non solo a causa della complessità della normativa ma anche a causa delle diverse esigenze di approvvigionamento e delle peculiarità di ogni settore merceologico.

Una breve considerazione finale

“La necessità di interpretare correttamente la normativa e di scegliere la procedura più adatta, nel rispetto dei principi di economicità, efficacia ed efficienza, richiede quindi una preparazione specifica ed un livello di specializzazione e di risorse che può essere carente, specialmente in piccole amministrazioni o in settori meno abituati a gestire appalti complessi che non sempre è presente all’interno degli enti pubblici”, ha concluso Marco Gasparri.

Pertanto, il leader di Megas Consulting srl ha richiamato i tre punti essenziali per riuscire ad affrontare tutte le difficoltà presenti. Questi sono “l’aggiornamento delle competenze e la formazione dei funzionari pubblici, nonché una continua attenzione alla giurisprudenza e alle linee guida delle autorità competenti”.